AMR Industry Alliance: uniti contro l’antibiotico-resistenza

La coalizione industriale nasce in risposta alle esortazioni delle Nazioni Unite e ha l'intento di elaborare strategie congiunte per gestire il problema dell'insorgenza e della diffusione dell'antibiotico-resistenza

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Durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2016 l’argomento relativo alla diffusione dei ceppi antibiotico resistenti ha avuto un ruolo di rilievo. La minaccia delle infezioni resistenti è stata definita un “lento tsunami” dall’allora direttrice generale Margaret Chan, mentre i numeri snocciolati costringevano a una riflessione. Almeno 700000 persone muoiono annualmente a causa di infezioni da batteri resistenti, un numero che potrebbe salire vertiginosamente, raggiungendo i 10 milioni entro il 2050. L’AMR Industry Alliance nasce proprio in risposta a tutto questo.

Un gruppo eterogeneo di realtà farmaceutiche

L’AMR Industry Alliance è una delle più grandi coalizioni del settore privato dedicate alla gestione dell’antibiotico-resistenza. Le realtà che ne fanno parte sono più di 100 e provengono da differenti rami del settore farmaceutico: aziende improntate alla ricerca, ma anche compagnie biotecnologiche, produttrici di farmaci generici o focalizzate sulla diagnostica.

La visione condivisa dai membri della coalizione punta a trovare soluzioni sostenibili alla diffusione della resistenza agli antibiotici, anche promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato. Il metodo principale per attuare questa visione è condividere le informazioni e mettere in circolo idee e standard che possano essere utili in modo trasversale.

L’industria farmaceutica, infatti, deve essere consapevole del ruolo che può giocare nella lotta all’antibiotico-resistenza. Il problema deve essere affrontato su più fronti e l’eterogeneità della coalizione serve proprio a questo. Sviluppare diverse soluzioni per gestire un problema complesso.

AMR Industry Alliance: obiettivi chiari

La ricerca di nuovi farmaci e trattamenti è certamente uno degli obiettivi principali della coalizione. Lo sforzo dell’R&D non deve però concentrarsi solo sulla produzione di nuovi antibiotici, sebbene anche questo possa avere un ruolo nel contrastare l’antibiotico-resistenza. Infatti lo sviluppo di farmaci non antibiotici, come i vaccini, e di tecniche diagnostiche innovative può contribuire in maniera forse anche più incisiva.

Per farlo l’associazione propone di mettere in circolazione idee e informazioni tra tutti gli stakeholders, oltre che cercare di stimolare gli investimenti non solo del settore privato, ma anche da parte degli enti pubblici.

Ma l’innovazione nel campo della ricerca non è l’unico obiettivo della coalizione. L’AMR Industry Alliance intende anche allargare lo sguardo, impegnandosi per rendere maggiormente disponibili a livello globale antibiotici di alta qualità. La realizzazione di questo obiettivo passa per la lotta alla contraffazione farmaceutica, ma anche attraverso la collaborazione con i decisori politici. La diffusione di antibiotico-resistenza, infatti, non conosce confini e per contrastarla è indispensabile pensare in maniera globale.

Prevenzione e sensibilizzazione

L’associazione inoltre vuole raggiungere ambiziosi obiettivi di prevenzione e sensibilizzazione. Uno dei target in questo senso sono i processi produttivi, che possono essere migliorati in un’ottica di impatto ambientale. I membri della coalizione si impegnano quindi a stabilire buone pratiche e ad adottare standard condivisi per controllare il rilascio di antibiotici nell’ambiente, sia a livello produttivo e di supply chain, sia a livello di gestione dei rifiuti.

Ma anche l’utilizzo appropriato degli antibiotici e dei farmaci in generale è un argomento fondamentale per combattere l’antibiotico-resistenza. Lavorare in questa direzione per i membri dell’associazione significa incentivare l’uso dei vaccini e migliorare la diagnostica. Ma anche raccogliere e condividere dati sulla diffusione della resistenza e sull’impiego e l’efficacia degli antibiotici.

Infine la coalizione ha deciso di istituire a partire dal 2021 lo Stewardship Prize. Si tratta di un premio in denaro volto ad incentivare le buone pratiche di utilizzo degli antibiotici nei Paesi a reddito basso e medio. Qui, infatti, la mancanza di risorse economiche può causare un mancato investimento in queste importanti attività. Un tentativo di pensiero globale per affrontare un problema universale.

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