Corporate Social Responsibility nell’industria farmaceutica

La Corporate Social Responsibility è diventata un elemento caratterizzante per le imprese di ogni Industry ed il settore farmaceutico non fa eccezione

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L’interesse manifestato dai consumatori per gli aspetti legati alla “Corporate Social Responsibility” (“CSR”) dei produttori è in costante crescita negli ultimi anni. Sebbene ad oggi non vi sia ancora una definizione univoca, per CSR si intende l’integrazione, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali (es. tutela dell’ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori, impatto sulla comunità etc.) nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con gli stakeholder.

Corporate Social Responsibility: l’industria farmaceutica

L’industria farmaceutica è un settore che genera da sempre un forte impatto sulla collettività e ciò per due ragioni.

In primo luogo, oltre alle comuni responsabilità che le aziende di tutti i settori devono assumere nei confronti dei propri stakeholder, si consideri che i prodotti delle aziende farmaceutiche, impattano direttamente sulla salute, sul benessere e sulla vita delle persone, con ricadute potenzialmente più dannose e pericolose. L’opinione pubblica ripone la propria fiducia nei farmaci, ma al contempo si aspetta molto in cambio, in termini di etica e di comportamento socialmente responsabile, vivendo il settore farmaceutico in una costante dualità tra “vendere” e “curare”[1].

In secondo luogo, sebbene le aree di interesse afferenti alla CSR siano astrattamente rilevanti per le imprese di ogni industry, il settore farmaceutico ne risulta maggiormente coinvolto, soprattutto con riguardo alla tutela dell’ambiente e alla tutela e sicurezza dei lavoratori. Da un lato, infatti, il settore farmaceutico potrebbe rappresentare una minaccia potenzialmente maggiore per la tutela dell’ambiente, comprendendo quest’ultimo sia le industrie manifatturiere che le industrie chimiche (e.g. imprese specializzate nella produzione di principi attivi)[2]. Dall’altro, il comparto farmaceutico è stato segnato per diversi anni da elevati indici infortunistici e tecnopatici.

L’impegno dell’industria farmaceutica in Italia

In Italia, l’industria farmaceutica risulta tra i settori manifatturieri più virtuosi in ambito di salute e sicurezza dei lavoratori e tutela dell’ambiente. In tempo di Covid, questa industry ha avuto la minore incidenza di infortuni per ore lavorate (-35% rispetto alla media manufatturiera). Peraltro, il settore farmaceutico risulta già essere in linea con gli obiettivi dell’Unione europea sui cambiamenti climatici al 2020 e al 2030, con una riduzione dei gas serra del 61% e un miglioramento dell’efficienza energetica del 55% (rispetto al 1990) [3].

[1] T.H. Engelhardt e J.R. Garrett, Innovation and the Pharmaceutical industry: critical reflections on the virtues of profit, pp. 17-33, 2008;

[2] Y. Qian, Corporate Social Responsibility Practices of Pharmaceutical Companies in China: a scale development & Empirical Study, p. 24, 2016;

[3] Responsible care, 26° rapporto annuale, 2020, consultabile al seguente indirizzo: https://www.federchimica.it/docs/default-source/materiali-assemblea-2021/1.-pubblicazioni/26-rapporto-annuale-responsible-care.pdf?sfvrsn=89a94893_2.

Un video per approfondire

MakingLife è contaminazione di saperi: nel webinar “Pharma reputation, responsabilità sociale e fiducia dei cittadini” filosofi, sociologi, economisti e psicologi ci hanno spiegato l’importanza della reputation per le aziende.

Sotto la regia di Paolo Pegoraro, Ceo di MiakingLife, si sono confrontati il sociologo Antonio Francesco Maturo, professore ordinario dell’Università di Bologna, coordinatore del Corso di Dottorato in sociologia e ricerca sociale, il filosofo Marco Annoni, coordinatore del comitato etico di Fondazione Veronesi, Valeria Brambilla, Life science and healthcare leader di Deloitte e Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research di Iqvia.